Ciao !
Probabilmente sei capitato/a in questo sito per caso, mentre cercavi in rete informazioni su chi fosse Ayrton Senna.
Bene, sei nel posto giusto !
Innanzitutto ti consiglio di registrarti al sito; puoi farlo cliccando
sul bottone Registrami! in alto a destra.
Ti annuncio con piacere che la registrazione non è obbligatoria
ed è totalmente gratuita. Inoltre i dati personali richiesti sono ridotti al minimo.
Ho deciso di inserire la possibiltà di registrarsi principalmente per due motivi:
Ok, conclusa questa piccola formalità tecnica, ti illustro brevemente come è strutturato il sito:
Nella sezione "Ayrton, il pilota" troverai alcune informazioni riguardanti
la carriera automobilistica di Ayrton; ho inserito i risultati di tutti i Gran Premi da lui disputati dal 1985 al 1994,
divisi per campionati mondiali.
Troverai anche numeri, curiosità e alcuni momenti cruciali che hanno fatto da sfondo alla sua carriera.
Infine, ho ritenuto giusto creare una subsection unicamente dedicata al Gran Premio di San Marino del 1994,
in cui Ayrton perse la vita.
Nella sezione "Beco, la persona" (così era chiamato Ayrton da amici e familiari)
troverai invece tutto ciò che era Ayrton fuori dalle corse.
E' inutile che io cerchi di raccontarti cosa ho inserito con delle semplici parole; visitala e scopri con i tuoi
occhi una persona speciale.
Nella sezione "Ricordare Ayrton" sono presenti tutti i tributi e le iniziative che sono state
realizzate dal 1994 ad oggi per ricordare il campione.
Nella sezione "File Multimediali" troverai immagini, audio e video riguardanti Ayrton;
per prelevare il materiale è richiesto l'accesso con le proprie credenziali.
Nella sezione "Io e Ayrton" ho inserito ciò che penso io di Ayrton, ed il mio viaggio
ad Imola per l'evento "ImolAyrton".
Nel banner in basso sono invece riportati vari collegamenti utili:
cliccando sul bottone "Disclaimer" hai la possibilità di leggere i termini e le condizioni di questo dominio.
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In conclusione vorrei riportare un testo scritto da Giorgio Terruzzi su Ayrton per il programma Record, che ritengo molto bello:
"Cosa è rimasto di Ayrton Senna ciascuno lo sa per conto proprio, il suo casco che passa e va, un gesto del braccio, della mano, un segno sull’asfalto,
il timbro della sua voce.
E’ rimasta comunque un'intensità, perché intenso fu sempre, al punto da morire così davanti a tutti mentre eravamo convinti, da lui soprattutto,
che fosse bravo, dotato, perfetto al punto da sembrare invulnerabile. Era un ragazzo esposto, attraversato dai sentimenti e dal talento,
che dentro di lui, per qualche magia rimbalzavano, tornavano restituiti tra di noi, sino all’ultimo, sino a quella fine, anche quella pubblica,
e per questo dolorosamente indimenticabile.
E’ stato un ragazzo fortunato, anche se raramente felice, come se le sue ricchezze l’obbligassero ad un compito,
a restituire pure lì in continuazione qualcosa di prezioso, come se avesse a che fare con un dovere, un'espiazione, per questo forse ostentava un furore
che nessuna vittoria, nessun record, riuscivano ad estinguere, avrebbero estinto mai. Ostentava un conto aperto con se stesso, anche se sembrava addebitato
agli altri, a chi voleva batterlo, a chi ostacolava un proponimento, una sete segreta.
I lampi avevano una coda di ombra visibile come la scia di una cometa, contenevano un'unicità formidabile e offrivano un compendio di tenerezza alla violenza della corsa, del rumore,
della velocità, poi per qualche via, anche quella imprevista Ayrton ce la faceva, abbandonava la sua guerra respirando, e te lo trovavi all’improvviso lì, in una tregua che ancora
adesso fa venir voglia di parlare, di chiamarlo, di averlo vicino, sotto un pergolato, bevendo una birra fredda, una limonata, recuperando un tempo prezioso e ormai perduto.
Ayrton Senna è morto dieci anni fa, 1 Maggio 1994, aveva 34 anni; con la malinconia che ci accompagna, con l’orgoglio che fu suo ed è rimasto nostro, lo ricordiamo ora.
Un documentario realizzato in collaborazione con la fondazione che porta il suo nome, che è diventata in questo decennio una realtà decisiva per migliaia di bambini brasiliani.
Ci sono le parole per spiegare cosa fu e come, ci sono testimonianze preziose e commuoventi, c’è Ayrton, con quelle sue frasi dense che dava, cercando di dare un senso,
all’apparenza suo soltanto, in realtà comprensibile al punto da tenerci vicini, qualcosa che infatti funzionava, resiste, funziona, che comprime il tempo, e trattiene un tutto,
come se ci fossimo appena salutati.
Ohi ciao, tanto ci si rivede; ci incontriamo di certo di nuovo, subito, domani, tra un po' ..."
Buona Navigazione,
Mirko Bastianini